
Nicola Gronchi a Villa Grey: la “stella” di Forte dei Marmi
Entrando a Villa Grey si respira da subito aria di eleganza, sobrietà, classe. Un ambiente che non è solo hotel, non è solo ristoro, ma è un vero viaggio emozionale. Un’oasi dove il tempo si ferma, come per magìa, e si distacca dalla frenesia vacanziera del Forte. Una nuova scommessa imprenditoriale della famiglia Larini, che ha scelto di investire in eleganza, qualità e gusto.
Ed è a Villa Grey, nel bellissimo spazio sottostante, finemente arredato, che in occasione dell’evento God Save the Wine, organizzato proprio nel Bagno della struttura da Leonardo Tozzi – Firenze Spettacolo e Riccardo Charini- Promowine, con la collaborazione di Andrea Gori, direttore artistico, che ho incontrato l’ Executive Chef stellato chiamato a dirigere ” Il Parco“, la ristorazione per i clienti della struttura e non solo. Il ristorante, infatti, è accessibile anche agli esterni, e d’inverno il servizio si effettua nel bellissimo e caldo salone sottostante la Villa. Con lui -ed in piena sintonia- come lui stesso afferma, lavorano diversi professionisti, dall’aiuto cuoco al maitre: ‘ una brigata di cucina e sala che ho scelto personalmente in base alle loro qualità ed a ciò che mi hanno trasmesso durante i colloqui. Perchè l’importante, è avere uno staff sintonico per arrivare ad un buon lavoro’ afferma.
Il menù è particolare, innovativo perchè non ha, come tutti ( o quasi) la specifica delle portate divise tra Antipasti, Primi e Secondi, ma è un vero percorso gastronomico che si avvale di tre degustazi
Nicola Gronchi nasce come Chef molti anni fa ‘ La mia famiglia si occupava di macelleria, ed io li aiutavo, un pò come fanno tutti, mentre studiavo ragioneria, e giocavo a calcio. Però, terminati gli studi avevo voglia di indipendenza e così ho iniziato a lavorare per la stagione estiva presso un Relais di un amico, e da quel momento ho scoperto la mia passione ed attitudine alla cucina’.
La scoperta di questa sua peculiarità ed attitudine lo ha portato ad affrontare la strada del food, studiando e scoprendo nuovi orizzonti ‘ Ho girato l’Italia, da nord a sud, ed ho appreso molte delle ricette locali che poi, nel tempo, mi hanno permesso di crearne altre, di nuove’.
Si dice che dentro ogni chef si nasconda un’anima inquieta, un pò folle e irrequieta, è veramente così? ‘ Potrei dire che si tratta di un clichè. La fantasia non ci manca, però parlare di follia è troppo. Vero è che, almeno per me, conta molto ciò che vivo, che sento. Se sono tranquillo, sereno, costruisco meglio anche i miei piatti’.
Le emozioni si trasmettono anche nella creazione di un piatto, lo sappiamo. In una pietanza si cela tutto l’amore che è stato messo nel pensarla, crearla, ed assemblarla. Proprio come si cura una nostra creatura vivente. Quando viene portata al tavolo, ecco che assieme al piatto, si riesce a capire anche l’anima di chi l’ha prodotta. La sensibilità e l’arte.
‘ E’ verissimo. E quando, uscendo in sala, incontrando i clienti, mi dicono le loro sensazioni, che rispecchiano quanto ho cercato di fare, sono felice’.
Stasera sarà grande festa in spiaggia. Un evento che vedrà, oltre ad altre specialità e del buon vino, alcune delle tue creazioni, giusto? ‘ Piccoli finger food serviti agli ospiti, che faranno sentire la qualità di questo luogo, ed i sapori autentici seppur semplici come la cucina deve essere, in fondo.
‘ Per me un piatto deve avere solo tre ingredienti, altrimenti non si può capire appieno un piatto’, afferma.
Nicola Gronchi parla a ruota libera anche della sua vita, dei suoi percorsi personali, quelli che lo hanno visto anche in un periodo non bello, molto difficile, dieci anni fa, nel quale ha dovuto fermarsi per affrontare i suoi demoni. ‘ Un tempo ormai riposto nel passato che, comunque, mi ha cambiato dentro. Ed oggi devo a questo la rinascita, perchè lo è stata grazie a chi mi ha aiutato, e di ciò che sono oggi’.
Si dice che ciò che non ci uccide ci dia la forza di vivere. Giusto? ‘ Giusto. Per me è stato così. Oggi mi guardo indietro, anche con affetto, però guardo al presente ed al futuro. Ogni giorno mi metto all’opera nella scoperta di sapori e di odori che possono fare la differenza. Di recente ho studiato un piatto che assembla un pò lo spirito orientale, al nostro pescato. Un abbinamento tra brodo di funghi e verdure acidule, che conferiscono originalità. L’ho pensato, l’ho cucinato, l’ho assaggiato e mi ha conquistato.’
Una continua ricerca, quindi. Hai carta bianca nella scelta del menù?
‘ E’ il bello ed il buono di questo luogo, avere mano libera. A differenza del locale dove lavoravo precedentemente, legato più a piatti tradizionali, inderogabili, che danno poco spazio alla fantasia, qui posso dare fiato ad ogni idea che mi venga in mente. Ho con me collaboratori eccellenti, di cui mi fido ciecamente, una bella brigata che talvolta mi stupisce per quanto siamo tutti affiatati, quali il mio vice Carmine Petrosino, la pasticcera Veronica Sbordone, ed in sala Massimo Martolucci.
Ma potrei elencarli tutti e sedici, nessuno escluso’.
Una frase cult? ‘ Il gusto, prima di tutto‘. Grazie Chef!
Parco di Villa Grey
Lungomare Italico, 84
55042, Forte dei Marmi (LU) – Italy
info@villagrey.it
Tel +39 0584 787496