La “Leggenda” dei Frati di Filippo Saporito
La “Leggenda” dei Frati : Filippo Saporito.
Il silenzio ovattato della via storica, a cui si arriva salendo verso la vetta che porta al Forte Belvedere, parla di storia, di epoche lontane. Di rintocchi di campane, di zoccoli che scalpitano per il ciottolato, di dame e cavalieri, che sembrano, d’un tratto, apparire davanti.
L’emozione che si respira, mentre si scende a piedi e si percorre la via Costa San Giorgio, verso l’ingresso del locale, è solenne.
Sarà il silenzio assordante di questo tempo non facile,
dove non facili sono persino le attese, e sarà forse l’aria di pioggia che profuma di autunno, mentre già scoppia l’estate, ma quando si varca quella soglia, tutto si trasforma in sogno.
Il ristorante La Leggenda dei Frati si trova all’interno del complesso Museale di Villa Bardini a Firenze.
La Villa del 1600, circondata da uno splendido giardino con caratteri agricoli, olivi e di antichi alberi da frutto, ha anche l’orto a disposizione della cucina, tra fontane e cascate. Un raro esempio di giardino all’inglese domina la città offrendo incredibili scorci panoramici di Firenze. Il ristorante elegantemente arredato, si fonde perfettamente con l’aspetto culturale del museo.
Ecco che gli ospiti si ritrovano, immersi nella storia e nella bellezza, ad avere una esperienza multisensoriale e culturale completa.
Unione perfetta tra l’eccellenza dell’arte, a quella della del cibo. La cucina della Leggenda dei Frati è innovativa, diversa, alla continua scoperta dei sapienti, dei colori, delle emozioni.
Un binomio felice spesso cercato, ma non sempre di facile traguardo, quello tra cucina e arte. Quello che, possiamo dire, pienamente riuscito a Filippo Saporito, nel locale che dirige assieme a sua moglie Ombretta, all’interno di Villa Bardini, dove esprime una cucina di alto livello.
Dove la sua geometria di linguaggio racchiude non solo la bellezza del pasto, non risiede solo nel cibo, ma nell’armonia scaturita dall’incontro tra tutti questi elementi.
Insieme.
Cordiale e immediatamente simpatico, Filippo Saporito non è solo un cuoco, è anche un vivace intrattenitore, ed esperto d’arte.
Già sous-chef al blasonato Arnolfo di Colle Val d’Elsa, è oggi Responsabile Europa di JRE, con la moglie ha lavorato anni a Parigi, Berlino e Atlanta prima di aprire insieme il ristorante a Firenze, nel 2015, che si avvale di 1 stella Michelin dal 2017.
“ La mia storia verso la professione di Cuoco nasce fin da piccolo, attraverso un istinto, ed un’attrazione forte verso il gusto e la trasformazione della materia prima. Ricordo di aver sempre avuto una buona capacità di lavorare con le mani gli ingredienti ed una forte curiosità nel testare differenti gusti. La ricerca e lo studio del “sapore” mi hanno sempre appassionato il mio cognome stesso ne è testimone.” Racconta il Patron.
Saporito racchiude in sè, in effetti, tutto quanto sia possibile racchiudere in un sogno. Che non è quello di una cena, ma di un vero percorso sensoriale, ed emozionale. Il cibo diventa così, opera d’arte, che accarezza e avvolge chiunque riesca a leggere dentro le righe di questo pentagramma.
Si mangia per nutrirsi, è ovvio. Ma qui, oltre al corpo si nutre l’anima.
Cosa non di poco conto.
Parlare dei piatti con semplici frasi sarebbe riduttivo, e già abbondano le descrizioni. A mio avviso la cosa migliore è quella di visitare il sito, e di provare a vivere direttamente questa esperienza. E conoscerlo.
I menù proposti, oltre alla carta per scegliere in libertà, parlano di ingredienti semplici e genuini, combinati tra loro in tale maniera da renderli unici e indimenticabili. Come lo è, indimenticabile, a partire dall’accoglienza, dove eleganza e gentilezza fanno da padroni. Per proseguire con l’attenzione al tavolo, dal personale premuroso, cortese e attento. In periodi come questo, non facile per la ristorazione, riuscire a dare il meglio, e curare ogni dettaglio, è encomiabile.
Da dietro la mascherina, obbligo di questo tempo, autore Montezemolo, si “sente” il sorriso, e la preparazione, in ogni gesto.
Le entrèes, quelle che già ti aprono un mondo di sapori, al pane e grissini di diversa tipologia, tassativamente home made, ai piatti scelti dallo Chef Saporito, per la degustazione, dagli antipasti ai secondi, come per i vini, uno dopo l’altro versati per donare una escalation di sentori abbinati ai vari piatti, tutti degni di nota, per finire ai dessert, vere opere d’arte, conducono l’ospite in un viaggio senza tempo. Senza avvertire il senso di essere in un ristorante, ma piuttosto all’interno di un sogno, che sembra non dover finire mai.
Infatti, così è.
Un menù composto da idee, di cui Saporito parla con orgoglio : “ Ho sempre voglia di scoprire di ricercare e di migliorare la mia cucina insieme al mio staff, per arrivare a più cuori e palati possibile. Ecco dunque che il mio sogno è quello di avere la possibilità ancora per molto tempo di poter comunicare con le persone attraverso le mie ricette che sono alchimia tra ingredienti ed emozioni”.
La sorpresa arriva alla fine, quando Saporito ti apre la porta e ti offre la possibilità di entrate al Museo Bardini, in solitaria.
Lontano dai rumori e dalle altre persone.
Con quel silenzio rotto unicamente dai battiti del cuore e dei respiri di chi è davanti all’arte. E poi, l’accesso al terrazzo più bello.
Quello che guarda Firenze dall’alto.
Che sa raccontare più di ogni altra cosa, ciò che è, e rappresenta questa città. Il Cupolone, il Lungarno illuminato, Palazzo Vecchio, e pezzi di storia che si aprono davanti, ad ogni sguardo, in una serata eccezionalmente luminosa nonostante la pioggia appena cessata.
Questa è l’esperienza de La leggenda dei Frati, di Filippo Saporito e sua moglie Ombretta.
Un’esperienza nel mondo delle sensazioni, un percorso che parte dall’accoglienza e termina con il saluto ed un cadeau “ goloso” di ricordo, una sorpresa da portare a casa.
Che possa far ricordare una bellissima serata.
E chi potrebbe mai scordarla?
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