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Cinquantuno Montesacro e tutto cominciava…

Cinquantuno Montesacro e tutto cominciava…

A Clà: romantico poeta cantautore. A te, si. Perché hai accompagnato da filosofo visionario, anni della nostra vita.

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Della mia vita. Si, mi hai fatto emozionare, non perché sei tu, ma perché sono io, nei tuoi versi.

Nelle tue parole studiate, ma sentite. Da Noi. Che spesso diciamo di non avere sogni, o di non averne più. In realtà li abbiamo solo soppressi, dimenticati.

Li abbiamo rinunciati.

Ma ecco che basta una nota, e parole composte, apparentemente scomposte, a disegnare una emozione, che tutto torna a galla.

I ricordi, le emozioni.

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Questo è ciò che accade, ogni volta che offro il fianco ad una resa malinconia, e tu, ti affacci nella mia vita.

Quasi a dire: Riprendiamoceli quei colori, e sporchiamoci ancora, e ancora. E ancora.

Perchè non c’è mai fine al viaggio, anche se un sogno cade. Attraversiamola questa Via dei Colori, perché altri sogni possano bussare di nuovo alla nostra porta.

Perché altri dolci inganni possano illuderci, innaffiare l’anima nostra di speranza. Di gratitudine. Di rispetto.

“L’umanità ha smarrito la sua qualità migliore: l’essere umana”

Quanto hai ragione Clà.

Abbiamo tutti un pò perso l’“aggettivo” umanità: quello che indica il sentimento di solidarietà umana, di comprensione e di indulgenza verso gli altri. Secondo me è una perdita molto grave.

E il presente che viviamo lo dimostra.

A volte la tensione, la stanchezza, il contrasto tra “le cose come dovrebbero essere” e “le cose come sono”, ti fanno venire la voglia di mollare tutto.

Ma è come la fiamma di un cerino: si accende immediatamente, e altrettanto immediatamente si spegne.

Poi, magari accade qualcosa, accendi la radio, e ti immagino al pianoforte, ascolto le tue frasi profonde, di riflessioni alla vita, e ritrovo istantaneamente le ragioni che mi hanno innamorare di questo nostro comune passaggio terreno, a termine.

Un biglietto di sola andata. Che lo si voglia, o no.

Attenderemo così la nuova primavera. Che vive già nel silenzio spettrale di questo inverno.

Serve coraggio, per un germoglio che si risveglia e cattura il calore del sole della vita.

Coraggio a lui. Coraggio e speranza a Noi. Che mai finimmo di vivere, e di guardare oltre il muro delle ferite.

Innamorati della vita. E dell’amore. Quello che ad ogni tua parola, vive.

Grazie Maestro. Dal cuore.

O Scià.

Comments (2)

  • Corinna

    Ottimo pensiero... Claudio fa fare anche questo riprendersi i pensieri. Grazie anto

    • gestione

      Grazie a te. Ed a lui...

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