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Epigenetica, fisica quantitativa e somatizzazione

I famosi detti “ Aiutati che Dio ti aiuta” o “ Il caso non aiuta mai quelli che non aiutano se stessi “ la dicono lunga.

Accadono le cose, eventi inspiegabili o meravigliosamente belli ed insperati, a volte decisamente dolorosi. Si pensa sempre che siano dettati da chissà quali strategie, magari da “qualcuno” lassù, che tira le fila del tutto. Il Caso. Ma cosa si intende con questa definizione? La casualità è un prodotto del caso, del destino o di ognuna delle nostre precedenti azioni? Ciò che sappiamo, di certo, è che “a volte” la fortuna ci sorride.
Ma le casualità, le coincidenze, le sincronicità straordinarie, cosa ci dicono?

La nostra vita è un libro che solo noi scriviamo, giorno per giorno, attimo per attimo, consapevolmente o meno. Ed ogni giorno ci capitano coincidenze, magari per noi di particolare significato, oppure no, ma tuttavia esse rappresentano il risultato diretto di una nostra decisione.

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Un esempio concreto? Mettiamo che questo pomeriggio decidessimo di restare a casa, ciò provocherebbe inevitabilmente una serie di conseguenze: non incontreremo per strada l’amico che (forse) avremmo incontrato, non compreremo il biglietto della lotteria che ci avrebbero offerto al tabacchino, non volteremo un angolo ( sempre per caso) di strada che può aprirci a nuove conoscenze, magari non rischieremo di inciampare in uno scalino e ritrovarsi al pronto soccorso di un ospedale dove potremmo incontrare anche l’anima gemella, e via dicendo. Sliding doors. Ricordate?

Le casualità esistono, ma la maggior parte delle volte accadono perché noi stessi siamo agenti attivi della nostra realtà. Carl Gustav Jung coniò il termine “sincronicità” per parlarci di un altro tipo di casualità: si tratta delle coincidenze temporali di due o più eventi che, nonostante siano relazionati tra loro, non sono uno causa dell’altro.

Per meglio spiegare, quando si pensa fortemente a qualcosa, a qualcuno, e poi all’improvviso esso appare, si manifesta in ogni sua possibile forma richiamando il pensiero espresso, è sincronicità.

Per il pensiero di Jung, queste coincidenze potrebbero avere a che fare con la fisica quantistica, con la nostra mente e l’ambiente che ci circonda. Qualcosa su cui riflettere molto, non c’è alcun dubbio. Ricordate il tema della “Legge sull’Attrazione” ?

Il leit motiv era :

“ Tutto ciò che pensi davvero fortemente lo attrai. Che sia bello o brutto, accadrà perchè sei tu che lo vuoi”.

Tutto ciò si rifà alla fisica quantistica.

Questo per dire che, al di là delle leggi sulla fisica quantistica e filosofia trascendentale, per noi che ci limitiamo a vivere la vita senza preoccuparci troppo di tutto questo, ed in discussioni filosofiche sul fatto che sia il destino, la fortuna o la nostra mente a favorire tali casualità, l’unica cosa importante è che tutto ciò che ci capiti sia positivo. Può un atteggiamento positivo quindi rendere positive anche le casualità, proprio per legge di attrazione ?

Lo diciamo spesso “ Devo cambiare il mio atteggiamento verso la vita”, una frase molto ricorrente, anche se poi rimane difficile metterla in pratica ed attuarla. Ma tra tutto quello che possediamo, la cosa più importante è proprio l’atteggiamento.

È questo che ci dà la forza di uscire, vedere l’aspetto positivo di tutto ciò che ci circonda e affrontare le difficoltà con ottimismo. Se il nostro atteggiamento è occlusivo, non è aperto e ricettivo, perdiamo opportunità che, in un modo o nell’atro, potrebbero migliorare la nostra vita. Più che legge dell’attrazione parlerei di risposta atteggiamento= causa = effetto= conseguenze.

Ovvio che non tutto si può decidere e dirigere a nostro piacimento, anche se amiamo avere tutto sempre sotto controllo. Bene sapere che al nostro cervello non piace stare in situazioni incerte, e quindi annaspiamo a cercare soluzioni. Ma talvolta si rende impossibile poter tenere a bada il tutto facendo inoltre una fatica enorme e dannosa.

Quindi, nel caso di incertezze, bene lasciarsi andare ad un buon atteggiamento, riversare la nostra attenzione ai nostri obbiettivi, il più possibile perseguibili, ma senza mettersi nella spirale perversa della negatività, perchè tutto, sempre, porta a noi conseguenze. Nella vita di tutti i giorni, nel mondo del lavoro, nelle relazioni ed anche per la nostra salute cerchiamo di rivolgerci pensierino belli e positivi perchè la fisica quantistica e l’epigenetica insegnano che “ nulla è mai a caso” ma tutto lo creiamo effettivamente noi.

Anche il nostro stato di salute riflette il nostro stato mentale. Le malattie autoimmuni, ad esempio, sono l’espressione più vera di quanto detto sopra. Vengono annoverate, infatti dalla scienza, come una malattia dell’anima.

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“Le somatizzazioni, l’abbassamento delle nostre difese a causa di depressione o comunque di disturbi dell’umore, stati ansiosi o dolorosi a causa di forti problematiche personali, aprono le finestre all’insorgenza di patologie.

Questa non è fantascienza, questa è scienza.” Dice il sociologo ricercatore Dr. Giovanni Cozzolino “Siamo energia, i nostri pensieri sono energia, l’energia agisce sull’universo ed anche , quindi sull’uomo, modificandolo. L’energia di campo secondo Einstein è l’unica forza in grado di modificare la materia, le malattie, specialmente quelle a carattere degenerativo, sono sostanzialmente dovute ad alterazioni cellulari, generate da squilibri energetici ambientali”

La scienza e la ricerca si sta muovendo in questa direzione, finalmente innovativa nella concezione e concessione di una visione diversa. A Pistoia, il Centro Clinico Ulivi, diretto da Sabrina Ulivi, psicoterapeuta e master in psiconeuroimmunologia, assieme al suo staff multidisciplinare, opera proprio in questa direzione.

“L’uomo ed il suo intero, con i suoi pensieri, le sue emozioni e la capacità di dirigerli nella giusta direzione per stare bene”

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