
“FAREMO L’AEROPORTO A PISTOIA!”
” FAREMO L’AEROPORTO A PISTOIA!”
Un titolo decisamente forte, ma fuorviante, dato il contenuto dell’articolo apparso nel web, e dal nome della testata giornalistica di chiaro stampo satirico. Ciò non ha messo limiti alla immediata divulgazione con indignazione per questa notizia.

Qui si parla di aeroporto, in una città nella quale è pressocchè impossibile realizzarlo, ma sappiamo bene che da tempo esiste un modo di fare notizia che non è del tutto veritiera. Fa scoop.
Finchè si tratta di satira, finchè si rende ben visibile ed intelleggibile ( termine non a caso) che è una Fake, può passare.
La satira c’è sempre stata, a partire dal Vernacoliere a Lercio. Ma quando si tratta di verità storpiate, ingannevoli, terrotistiche, o peggio inventare, allora la questione è ben diversa.
Ma per chi legge non fa differenza. Lo si può evincere dai commenti sotto ad alcune notizie, nei social più famosi.
I pesci abboccano, sarebbe da dire così.
Vedono del cibo, e incuranti di cosa nasconda, lo ingurgitano. ma dentro c’è l’amo feroce, che fa male.
Ce ne accorgiamo dopo, del danno. Non pima. ma dopo, talvolta è tardi.
Perchè nel frattempo ciò che viene diffusa è la falsa notizia. Di questo parla I Mercanti del caos.
L’impatto delle informazioni, urlate, false, disorientanti, deterrenti, fuorvianti, o comunque non veritiere, ha fatto sempre da padrone ed ha, di fatto, dettato l’agenda politico- sociale del Paese. Non solo, ha generato la palude delle informazioni: Infodemia, si chiama.
L’informazione, libera, laica, vera, è un bene prezioso, così come lo è chi, ogni giorno con serietà, professionalità, dovere civico e deontologico, divulga notizie per dare al cittadino la possibilità, il Diritto ( per meglio dire) alla Conoscenza.
Perchè senza conoscenza, c’è ignoranza, e paura.
Ma la conoscenza presuppone la verità. Sempre.

E’ davvero perseguibile questa strada? Sarà mai possibile recuperare quella qualità di stampa e della informazione che renda tutti più consapevoli e non in balìa del vento che tira, dei titoloni acchiappa click, o del potente di turno che spinge su fronti a lui maggiormente utili?
E davvero “ sorvegliare” le fonti significa imbavagliare l’informazione?
E quanto è importante riportare la formazione, la Cultura con la C maiuscola nelle scuole, in famiglia, così da rendere più consapevoli i cittadini?
Se pluralismo e indipendenza sono i due concetti cardine intorno ai quali si può sviluppare una corretta analisi dello stato di salute del giornalismo e della comunicazione, possiamo tranquillamente affermare che il quadro emergente non è per nulla rassicurante.
I Mercanti hanno generato il Caos, o viceversa?
Ciò che, come appartenente alla categoria intendo perseguire, attraverso una storia, ha esattamente l’obiettivo di portare a riflessione su quanto abbia influito ( ed ha sempre influito) la stampa, ed i media in generale, ed i social sulle opinioni di massa.
Quindi, che tipo di messaggi abbiamo fagocitato, più o meno inconsapevolmente, in questi mesi? Se pluralismo e indipendenza sono i due concetti cardine intorno ai quali si può sviluppare una corretta analisi dello stato di salute del giornalismo e della comunicazione, possiamo tranquillamente affermare che il quadro emergente non è per nulla rassicurante.
Tornando alla questione Covid: salvo rarissime eccezioni, la stampa italiana -intendendo con questo termine il complesso del sistema mediatico nel suo insieme- si è omologata a una visione ansiogena e in alcuni casi perfino terroristica, della vicenda pandemica.
La narrazione ha privilegiato una visione quasi esclusivamente pessimistica di quanto accaduto, il racconto prodotto è in massima parte univoco, le fonti accreditate sono quasi sempre le stesse, le voci critiche vengono isolate se non silenziate, le vicende vengono interpretate per dar corso a una descrizione catastrofista dei fatti e degli eventi, la quale, tendenzialmente, accompagna e blandisce le paure più recondite delle persone.
Quindi, oggi ci troviamo da una parte la satira che viene presa a verità, e dall’altra la verità dai toni esponenziali terroristici, o peggio fuorvianti. O ancora peggio: falsità
Tutti abbiamo diritto a conoscere la verità, nessuno escluso. Perchè solo così possiamo davvero crearci opinioni, e perseguire strade a noi più simili.
Senza la verità, senza la conoscenza del fatto in sè, della esatta situazione che un fatto ricopre, siamo in mano all’ignoranza.
E chi è ignorante, si conduce dove si vuole.