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Mariupol, la guerra mediatica delle “fake news”

Mariupol, la guerra mediatica delle “fake news”

La notizia dell’attacco all’ospedale di Mariupol, ripresa vertiginosamente dalle agenzia di stampa, nonchè dai nostri politici, è l’ennesimo esempio di quanto la corsa alla breaking news giochi ( sporco, in questo caso) un ruolo importantissimo che ha l’informazione, specie nel conflitto attuale: Russia- Ucraina.

Un conflitto che da settimane sta devastando l’Ucraina, che oltre alle bombe a grappolo e colpi di mortaio, milioni di civili in fuga, donne e bambini soprattutto, e città distrutte, si connota anche di un’altra guerra, che viaggia di pari passo con questa dolorosa situazione mondiale, ed è ( ancora una volta) la guerra mediatica, fatta a suon di propaganda e di fake news, di notizie senza fonti, di immagini “riciclate”, addirittura di altri Paesi in guerra. O peggio. Inventate.

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Il ” caso” del bombardamento all’ospedale pediatrico di Mariupol, ribattuto come notizia all’unisono, con i russi, da una parte che ne hanno rivendicato il bombardamento, perchè base dell’esercito ucraino ed il premier ucraino Zelensky, dall’altra, che ne ha smentito la notizia, affermando che l’ospedale pediatrico di Mariupol fosse stato evacuato dei pazienti civili e trasformato in base militare per le forze ucraine, ha fatto il giro del mondo.

Dai media ai politici, ognuno ha ripreso con sdegno la notizia, Ma senza averne verificato la veridicità.

E’ legittimo chiedere, a questo punto, dove sia la verità: l’ospedale è stato davvero bombardato, certo, ma al suo interno si trovavano civili o forze militari? E, soprattutto, quali sono le immagini a cui credere? Dove si può trovare la verità? Chi ce la racconta?

Anche le immagini diffuse dai media russi, di riferimento all’attacco, pare siano false: non si tratta dell’ospedale di Mariupol, bensì di alcuni edifici bombardati che si trovano dalla parte opposta della città. Così come il numero delle vittime non è certo. Le autorità locali parlano di una ventina di feriti civili, ma il premier Zelensky condanna duramente il barbaro attacco a mamme e bambini che si troverebbero ( sempre secondo lui) ancora vivi sotto le macerie.

Conoscere la verità su questo, insomma, diventa difficile anche per il fatto che giornalisti e reporter di tutto il mondo sono rientrati alla base.

Mariupol è l’ennesima dimostrazione di quanto la Disinformazione, la Fake news urlata, titolata a caratteri cubitali, stia giocando ancora e sempre, ieri con il Covid, oggi per questa guerra, un ruolo chiave, e la cosa più difficile diventa proprio la verifica puntuale e doverosa delle notizie.

Della Verità, della Conoscenza. Del Diritto a sapere come stiano effettivamente le cose.

Nessuno qui nega vi sia una geurra in atto, nè che sia falso vi siano morti e feriti, ma la questione è un’altra, ed è parimenti seria.

Ed è che nessuno sa ancora, e quali siano le conseguenze reali di questo attacco.

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Molti sono gli interrogativi: cosa realmente è accaduto? Quante sono state le vittime, se ci sono state ? E, inoltre, si tratta di vittime civili o militari? Sono effettivamente coinvolti bambini, o donne in stato di gravidanzaOppure è davvero la blogger che si mette a disposizione dei potenti di turno?

E la raccomandazione è sempre una: non alimentate il circolo terribile delle fake news, non fa bene a nessuno.

Grazie.

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