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Boiler summer cup: la vergognosa challenge di TikTok

Boiler summer cup: la vergognosa challenge di TikTok imperversa nelle discoteche.

Di cosa si tratta? Di adescare ragazze «in sovrappeso» con vari strattagemmi, mentre altri filmano, per totalizzare dei punti.

È questa la vergognosa «sfida» Boiler summer cup.

Più peso, più punti: Body shamingmisoginia e cyberbullismo tutte assieme.

E vorrei osare di più, ma cadrei nell’ anti politically correct.

Le caratteristiche della “sfida” lanciata su TikTok, tutta al maschile ( e quale mai ragazza lo farebbe ?) prevede un “premio” per colui che riuscirà a circuire in ogni modo possibile, in discoteca, ragazze con corpi non proprio, per così dire, conformi ai canoni estetici, fingendo interesse per loro, per poi rivelare – soltanto dopo averle “conquistate” – la vera natura di questo scherzo crudele, mettendo poi il video su TikTok, al fine di ottenere punti. Punti ( parrebbe) utili per non pagare ingressi.

Boiler ( scaldabagno) vengono definite così le ragazze sovrappeso, e l’obbiettivo è di raggiungere quelle davvero massimamente fuori peso, per fare la bravata del secolo: filmarle, e rivendicare la conquista, ai soli fini di gara tra amici, si intende.

Sui social, come sui giornali e nei media, da giorni si parla di questo: cioè di quanto sia estremamente tossica e grave questa “sfida” che, è opportuno sottolinearlo, non è affatto un “gioco” nè tanto meno possiamo considerarla “ragazzata goliardica”, e guai a chi la sottovaluta, perché sta creando grossi danni psicologici, oltre a commettere reati penali per chi vi partecipa.

Perchè tutto questo? Per avere un ritorno narcisistico e sfruttare la vetrina virtuale dei social, che fanno da amplificatore.

Tante giovani, e non solo, si sono indignate e spaventate . Si scrive: Boiler Summer Cup. Si legge: i genitori, la scuola, le istituzioni e la società hanno fallito nel compito di educare.

«Boiler Summer Cup perché non avevamo già abbastanza paura di metterci qualcosa di carino, uscire la sera e sperare di non essere molestate, drogate, picchiate o altre mille cose», commenta una ragazza. «Fatevi curare», recitano altre.

Qualche post social : ” Mi sono appena limonato una ragazza di 150 kili…WOW! “, e poi: ” Urca! questa sì che è Boiler….grasso dappertutto…magari così vinco...” e potrei continuare.

Linguaggio violento, battute misogine, sessiste, volte a fare body shaming, a offendere, a denigrare chi non è taglia da top model, questo il contenuto dei video che riguardano tante ragazze ignare di venir riprese, mentre ballano o ” limonano” in discoteca.

Agghiaccianti.

Ma, davvero sono i “nostri” ragazzi? C’è da chiederselo.

Le problematiche di questo gioco perverso sono molte: dalla discriminazione che si compie sul corpo femminile, fuori peso. fuori forma, alla condivisione di immagini e video altrui senza consenso.

E’ reato. Sappiatelo. Chi lo fa, rischia la pena di reclusione da 6 mesi ai 3 anni o della multa non inferiore a 516 euro.

Infine, se la “challenge” dovesse spingersi oltre, e fossero diffusi materiali sessualmente espliciti, si deve far riferimento alla legge 612 ter sulla condivisione di materiale non consensuale che prevede la reclusione da uno a sei anni e una multa da 5.000 a 15.000 euro.

Parla una vittima: “Chiusa in casa per paura che il mio video finisse online”.

E se fosse vostra figlia?

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