
la politica “Prêt-à-porter”
Lo so, noi classe ante ’80 siamo abituati a ben altro, a ben altri politici e ben altra politica di ben altro spessore, ma da diversi anni, ahinoi, siamo al politico per passione, la sua si intende. E non tutti, non amo generalizzare, ma tanti.
Oggi abbiamo la politica -Prêt-à-porter
Casi numerosi lo dimostrano: i gruppi misti ne sono la esatta fotografia. E non solo, c’è chi annuncia di ritirarsi dalla politica, salvo poi sedersi comodo nella politica.
Di Maio che esce dal Movimento che l’ha portato in braccio, come ” il bel ragazzino dalla faccia di uno per bene”, che urlava ai quattro angoli della terra che “loro” erano diversi e avrebbero cambiato la politica italiana, aprendo il Parlamento come una scatoletta di tonno, abolendo la povertà ( forse la sua) oggi fonda un suo partito, che guarda al Futuro ( il suo, ovviamente) ma non lascia il suo ruolo,
“perchè lui sostiene Draghi!”.
Già…è il motivo addotto alla scelta dovuta.

Elio Vito che, da bravo leale alle sue idee, come altri sui predecessori di partito, non c’è stato giorno da parecchi mesi, in cui sui social prende per “il sedere” ( per usare un eufemismo) i suoi colleghi di partito, forse sperando nel ” fuori dalle p…) che intelligentemente non è avvenuto, sennò faceva pure la vittima) sulla questione LGBT, e chi più ne ha di lettere ne metta, annuncia di aver tagliato in due la tessera di Forza Italia e di essersi dimesso.
Peccato che i più non sappiamo che le dimissioni devono venir accettate, e poi ratificate, ed a meno di pochi mesi dalla fine legislatura è abbastanza improvabile avvenga. Intanto però, si rende bravo e leale, lui. Dopo otto legislature, otto. Beh, si può anche liberare la scrivania.
E non è finita qui, il presidente Roberto Fico, dando conto della presa d’atto da parte dell’Ufficio di presidenza, annuncia che la formazione Coraggio Italia, “non risulta più composta dal prescritto numero minimo di venti deputati dal Regolamento” e che “conseguentemente i restanti diciannove componenti da oggi sono iscritti al gruppo Misto, mentre Giorgio Silli che era stato eletto Segretario di presidenza in rappresentanza di quel gruppo cessa dalle funzioni. ( Ansa)
Il gruppo Misto, quella compagnie politica istituzionale più affollata dei gruppi stessi.
Tutto quanto fa spettacolo, verrebbe da dire.
Detto ciò, la legge della politica lo consente, per cui perchè condannarli? Mai nessuno ha voluto introdurre il vincolo di mandato, perchè, è ovvio, fa comodo. E molto.
E allora, chi condanniamo, chi decide per suo opportunismo mascherato da puro interesse degli italiani ( si, certo!) di virare la sua rotta politica? Eh no. Alla fine bisogna pure ammirarlo. Perchè è furbo, a differenza di chi è leale, serio, coerente e decide di smettere ogni impegno istituzionale.
Occorre urgentemente tornare alla politica di qualità, con la P maiuscola. Una politica e politici formati, seri, leali ai cittadini che li eleggono. I risultati di queste ultime amministrative stanno dimostrando che conta più la persona che il colore della bandiera e ciò la dice lunga sulle opinioni della gente.
Non si è mai vista, come in questi ultimi anni, un variare così veloce delle compagini partitiche ( più che politiche) che di colpo, da un giorno ad un altro ribaltano ogni pensiero di opinionista che si occupa di questi temi.
Perchè non c’è più strategia, alla fine anche ammirabile, e delineabile, ma c’è improvvisazione e qualunquismo. E questi due aspetti sono di difficile previsione, se non per assimilarli al movimento delle galline.
Provate a studiarle, impossibile. Riescono sempre a tradire ogni vostra previsione!