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i mercanti del caos

Il romanzo ” I mercanti del Caos” intende perseguire, con una storia “dentro” una storia, l’obiettivo di una riflessione ampia su quanto abbiano influito ( ed ha sempre influito) la stampa, ed i media in generale, sulle opinioni di massa.

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L’opera prosegue la storia di Anne, la protagonista, giornalista e esperta di comunicazione a tutto tondo, che stavolta, dall’America, che l’autrice colloca nel suo primo romanzo “ Il vento e le promesse”, si sposta in altri luoghi , ed in Italia, il suo paese,  si trova immersa nel pieno periodo pandemico che abbiamo tutti attraversato, e che tutt’oggi preoccupa.

“Il potere del mondo dell’informazione è molto. L’impatto delle informazioni, urlate, false, disorientanti, deterrenti, fuorvianti, o comunque non veritiere, ha fatto da padrone ed ha, di fatto, dettato l’agenda politico- sociale del Paese. L’informazione, libera, laica, vera, è un bene prezioso, così come lo è chi, ogni giorno con serietà, professionalità, dovere civico e deontologico, divulga notizie per dare al cittadino la possibilità, il Diritto ( per meglio dire) alla Conoscenza. Manifesto recentemente approvato a Bruxelles, dopo anni di battaglia dei Radicali, e di Marco Pannella, che ha “magicamente” incrociato quest’opera, con un breve intervento di Matteo Angioli.

Perchè senza conoscenza, c’è ignoranza, e paura. Ma la conoscenza presuppone la verità. Sempre.

E’ davvero perseguibile questa strada? Sarà mai possibile recuperare quella qualità di stampa e della informazione che renda tutti più consapevoli e non in balìa del vento che tira, dei titoloni acchiappa click, o del potente di turno che spinge su fronti a lui maggiormente utili? 

Quindi, che tipo di messaggi abbiamo fagocitato, più o meno inconsapevolmente, in questi mesi? Se pluralismo e indipendenza sono i due concetti cardine intorno ai quali si può sviluppare una corretta analisi dello stato di salute del giornalismo e della comunicazione, possiamo tranquillamente affermare che il quadro emergente non è per nulla rassicurante. Salvo rarissime eccezioni, la stampa italiana -intendendo con questo termine il complesso del sistema mediatico nel suo insieme- si è omologata a una visione ansiogena e in alcuni casi perfino terroristica, della vicenda pandemica. La narrazione ha privilegiato una visione quasi esclusivamente pessimistica di quanto accaduto, il racconto prodotto è in massima parte univoco, le fonti accreditate sono quasi sempre le stesse, le voci critiche vengono isolate se non silenziate, le vicende vengono interpretate per dar corso a una descrizione catastrofista dei fatti e degli eventi, la quale, tendenzialmente, accompagna e blandisce le paure più recondite delle persone.

Tutti abbiamo diritto a conoscere la verità, nessuno escluso. Perché solo così possiamo davvero crearci opinioni, e perseguire strade di pensiero e azioni a noi più simili. Senza la verità, senza la conoscenza del fatto in sè, della esatta situazione che un fatto ricopre, in termini di gravità e peso, siamo in mano ai “mercanti” del Caos.
Ed un Mercante, lo sappiamo, si sa ben vendere al miglior offerente.

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